ZIPA I e II sono denominazioni di un ambito di recente insediamento: zona aeroportuale dal 1900 al 1970, area industriale dal 1970 ad oggi. La trasformazione urbanistica è stata gestita dal Consorzio di enti pubblici ZIPA, ed è stata fortemente voluta dall'amministrazione comunale degli anni 65/68. L'idea di area per la "grande industria" è stata totalmente disattesa. Il vuoto lasciato da quella previsione è stato colmato per gran parte dalla rilocalizzazione delle attività di lavoro prima ubicate nell'immediata vicinanza del "centro città/centro storico" e lungo il Viale della Vittoria. Poi sono seguite le attività terziarie e direzionali, i depositi commerciali, le palestre, i centri di servizi privati e recentemente , in alcune zone limitate, gli usi residenziali. L'insieme ha dato origine ad una qualità urbana del tutto nuova. L'evoluzione è in atto e si ritiene opportuno intervenire per indirizzarne il corso, e completare, riordinare, ristrutturare, qualificare l'insediamento. Nata come periferia esclusivamente produttiva, la "città nuova" ha subito iniziato a trasformarsi sospinta da forze ed interessi incoerenti ed occasionali, ma vitali.
L'ambito del primo insediamento ZIPA I manifesta uno stato di apparente completezza, nel senso che tutto è occupato (tutti i "lotti" sono stati ceduti ai privati ed edificati), ma solo pochi lotti sono stati edificati sfruttando per intero i bassi indici urbanistici previsti. Il risultato è una maglia stradale incoerente e zone per la sosta veicolare inadeguate e mal dislocate. Particolarmente evidente è il vuoto dell'asse centrale, una infrastruttura di ml 1700 x 60 (di cui 1200 x 60 ricalcati sulla pista di volo dell'ex aeroporto) che serve il nulla, dato che la maggior parte degli stabilimenti confinanti hanno ingressi sulla viabilità minore.
Il progetto è stato esposto a RURmarche06 (primi quattro immagini) e ripreso ed approfondito tra Giugno 2009/ Maggio 2010 (immagini successive alla quinta).
La seconda fase verifica l'impostazione iniziale e la precisa sotto il profilo modulare, edilizio, strutturale, impiantistico, con attenzione ai problemi dell'accessibilità e dell'energia. Non è ancora "architettura".
Il progetto è stato elaborato con il programma SketchUp6.
Il progetto propone di edificare la ex pista di volo portando l'indice territoriale attuale (riferito a ettari 268 circa) da mq/mq 0,38 a mq/mq 0,50 al fine di realizzare sul sedime della ex pista di volo (ml 1200 x 60) un complesso polifunzionale (65% uffici, laboratori, aule, depositi; 35% aree per la sosta veicolare) per un totale massimo di superficie utile lorda di mq 288000 di cui 187000 (65%) disposta su tre piani per la parte polifunzionale, e mq 101000 (35%) disposta su sette piani per la parte a silos (parcheggi, standards). Il complesso è sollevato da terra e il primo solaio è posto a quota + 6,80.
L'intera superficie fondiaria mq 72000 (1200 x 60) è proprietà del Comune di Jesi. La vendita potrebbe portare ad un introito minimo di € 18700000,00 pari all'incidenza di € 100 / mq/ Sul.
Le parti base del progetto sono due, associate e ripetute nove volte, una a servizio dell'altra, complementari tra loro.
La parte A polifunzionale (uffici, laboratori, aule, depositi, e simili 109,9 x 60 x 27,20). La parte B silos per auto (23,55 x 60 x 27,20). Le due parti sono disegnate sulla stessa base geometrica, un reticolo quadrato di ml 7,85 x 7,85. Hanno la medesima altezza ml 27,20 (3,40 x 8), ma diversa configurazione strutturale dovendo rispondere ad usi ed esigenze statiche diverse.
I solai e le travi sono compresi nello spessore di cm 51, i pilastri a croce hanno ali di cm 34 x 173.
Gli interpiani della parte A sono ml 3,40 e 6,80. Gli interpiani della parte B sono di ml 2,89.
Le parti A e B hanno sistemi di accesso verticali (scale ed ascensori) autonomi. Le quote diverse dei piani delle due parti sono raccordate da specifici corpi scala. L'insieme dei tre sistemi di risalita costituisce una unità.
L'accesso veicolare ai silos, corpi B, è previsto tramite rampe opposte, l'una di ingresso e l'altra di uscita. Non è prevista l'inversione del senso di marcia all'interno dello stesso silos. I silos sono a direzione alternata. I tetti degli edifici A (complessivamente mq 59346) ospitano elementi per la produzione di energia elettrica da radiazione solare. Il disegno riproduce le dimensioni dei pannelli solari di Priolo e la quantità installabile è pari a quella della centrale di PRIOLO MW 24.
L'illuminazione diurna degli ambienti interni della parte A, profonda ml 60, è prevista con sistemi a riflessione della luce esterna zenitale: la luce captata all'esterno del solaio di copertura viene concentrata e riflessa all'interno di un condotto verticale. Il flusso luminoso verticale è intercettato a livello di ciascun piano da una superficie trasparente inclinata che lascia passare il flusso ma lo riflette anche secondo la perpendicolare al piano di intercettazione. I gruppi ottici hanno disposizione libera e diametri variabili. La ventilazione degli ambienti è associata ai gruppi ottici.